giovedì 12 maggio 2016

Paolo e Francesca

Nel V canto dell' inferno Dante incontra Paolo e Francesca: sono nella zona dedicata ai lussuriosi, cioè le persone che invita non hanno saputo opporsi alla forza della passione.
Secondo la legge del contrappasso, sono puniti in questo modo: le anime sono trascinate per sempre da un vento tempestoso che non si ferma mai. Quando Dante vede le due anime vicine fra loro, esprime a Virgilio il desiderio di parlare e di sapere chi sono.
Durante tutto l' episodio, solo Francesca parla, mentre Paolo piange in parte a lei; questo riflette la concezione della donna  tipica del dolce Stil Novo, cioè un essere superiore all' uomo.

Francesca dice a Dante, dopo essersi presentata, che l' amore è stato il vero protagonista della loro storia:

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
102

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
105

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense
".
Queste parole da lor ci fuor porte.
 
108
L' amore viene dunque personificato e diventa il "motore"  di tutta l' azione: l' amore fa innamorare Paolo di Francesca, l' amore fa si che francesca lo ricambi e, infine, l' amore conduce i due innamorati a una sola morte.

dante, che sente molto vicina la loro storia per via dell' amore per beatrice, vuole sapere da Francesca come sono passati dal sentimento al peccato; Francesca gli risponde raccontandogli l' inizio del loro amore:

Ma s’a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.
126

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
129

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
132

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
135

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".
 
 
dante, commosso dal racconto di Francesca, sviene " E caddi come corpo morto cade"



Nessun commento:

Posta un commento